LUPIN III
di
Monkey Punch (Kazuhiko Katō)
(Hokkaidō, Giappone,
26 maggio 1937 – vivente)
Da quando
faccio acquisti su Internet – e ancor più da quando ho aperto un blog
– ricevo strane email, come questa:
La fattura
deve essere pagato [sic] fino [sic] alla prossima settimana.
Dettagli
possono essere trovati all’indirizzo:
Segue misterioso indirizzo Internet
per risolvere la grave questione.
Ora
io, che ci crediate o no, debiti non ne ho: pago i miei acquisti anticipatamente
e ho dato disposizioni alla mia banca perché si occupi delle mie bollette.
È
la sgrammaticatura del testo a svelare l’arcano: in qualche remota regione del
globo c’è qualcuno che, stese faticosamente due frasi in italiano, va a
caccia... pardon: a pesca di gonzi che abbocchino all’amo, per carpirgli
i dati bancari: è il phising.
Scrivere
in una lingua che non è la propria è un’impresa carica di insidie: a volte ne
escono messaggi abbastanza criptici:
Hello, s.zanetello.
Scarica il profilo richiesto dalla societa [sic]
puo [sic] essere raggiunto a
Segue altro misterioso indirizzo Internet.
Il caso, si
sa, è creativo (se non ci credete, domandate a Darwin). E così, a volte, questi
messaggi truffaldini raggiungono le vette sublimi del nonsense:
Buongiorno, s.zanetello.
Avete una nuova notifica per il pagamento delle bollette.
Fin qui, incredibilmente, tutto
bene: l’italiano fila che è una meraviglia. Ma poi:
E [sic] possibile leggere i gelsi: [indirizzo Internet]
I gelsi?!? Non avevo mai pensato
di leggere i gelsi! Dirò di più: non avevo mai pensato che si potessero leggere
i gelsi!
Ma
questi sono dilettanti del phishing: guardate invece questa email:
Non capite il
francese? Niente paura, ve la riassumo io: siccome la mia banca rifiuta di
pagare le bollette, rischio che mi taglino la luce e il gas. Beh, se anche
fosse vero, cara la mia banca,
fai bene a non pagare le bollette
a uno (per me) sconosciuto fornitore francese!
Più
insidiosa è quest’altra email:
Come
faccio a sapere che si tratta di phishing? Perché ho letto la casella
blu, come giustamente consigliato dall’ineffabile truffatore: è piena di
errori!
Ma
anche fra i truffatori esistono i gentiluomini. Mi è capitato, tempo fa, di
ricevere una email delle (apparentemente) Poste Italiane: in
pratica mi informavano che, non avendo fatto io – loro correntista –
assolutamente niente, mi premiavano con un bonus di 150 euro! Guardo
meglio la schermata e leggo il logo: Poste Italiene! Proprio
così, italiene, come i figli degli immigrati che non sono né carne né
pesce, non potendo essere italiani.
Quella
pagina, dal momento che non era un clone dell’originale, ma una sua – sia pur
minima – variazione, poteva essere considerata un falso?
La
cosa mi ricorda un fatto che coinvolse Guido Da Verona: nel gennaio 1919 una
piccola casa editrice aveva pubblicato un libro, L’arte di innamorare,
di un ignoto Walter Sveton, tradotto da Guido Da Verena. Non era l’unico
“quasi falso”: l’editore aveva pubblicato anche Matilde Serol, Edmondo De Amici
e Pietro (anziché Cesare) Lombroso (ma non era meglio L’Ombroso?). Da Verona
sporse denuncia. Come si difese l’editore? Dicendo che l’idea gli era stata
suggerita da un concetto di onesta [sic! Arcisic!] réclame:
suscitare la curiosità del pubblico e nulla più. E aggiungendo, in pratica,
che il libro faceva così schifo che era impossibile confondersi: io non sono
riuscito a finirlo tutto. Ma fu condannato lo stesso: due mesi di
reclusione e duecentomila lire di multa (pari a circa 290.000 euro attuali).
Personalmente
apprezzo l’idea dell’onesta réclame; ma se poi fa schifo, come faccio a
cascarci?
Per
cui mi rivolgo a voi, cari truffatori: per avere successo nella vita
l’intraprendenza e la creatività sono importanti, ma non bastano: bisogna anche
studiare. E non solo l’informatica: anche l’italiano.
Mi
rivolgo anche a voi, persone oneste, soprattutto giovani, e in particolar modo
ai miei allievi, esempi di specchiata onestà: se non volete finire a fare i
truffatori, studiate. Anche l’italiano.
P.
S.
Ieri
me ne è arrivata un’altra. Dovrei averci fatto il callo, ma questa mi ha
lasciato senza fiato:
Bonjour
Je suis Monsieur Mr jean Francois, le Directeur des comptes dans
d'une Banque de la place. J’ai une proposition financière et confidentielle
à vous faire. Une somme flottante de 3.950.000 dollars usd appartenant
à un défunt client dont le nom a été identifié et noté non revendiqué dans
nos audits et archives.
En tant qu'un des dirigeants principaux de la banque, je suis obligé de
vous informer, que je suis à la recherche d'une personne avec qui je
peux débloquer cette somme. Je vous demande donc d'accepter d'être
le proche parent et revendiquer les fonds. En général, dans ces cas
d'espèce les fonds sont confisqués au trésor du gouvernement en tant
que fonds non revendiqués. Selon le gouvernement après une certaine
période, à moins qu'ils soient revendiqués de façon pressante par un
proche parent du défunt. Je voudrais que ces fonds vous soient
transférés, (soit dans votre compte bancaire ou par carte de Paiement
Électroniques ATM CARD) entant que proche parent du défunt client
et que par la suite nous effectuons un partage équitable de 50% chacun,
j'ai besoin de votre aide en toute honnêteté et je vous promets que vous
ne courrez aucun risque car ma position au sein de la banque me
permet de couvrir n'importe quel risque et de plus je serai la seule
personne a superviser cette transaction. J'ai fait toutes les vérifications
concernant cet arrangement pour que son exécution soit propre et de
façon rapide. Je vous prierai de traiter cette lettre avec la plus grande
urgence et discrétion possible.
Mes salutations les plus distinguées
Mr jean Francois
In poche parole: un alto dirigente mi comunica che nella sua
banca ci sono quasi 4 milioni di dollari appartenuti a un cliente defunto,
ma non si trovano eredi. Ha bisogno del mio aiuto en toute honnêteté (!):
se mi spaccio per erede, li fa avere a me (naturalmente lui si tratterrebbe
il 50 %).
Cari lettori, io non me la sento; volete provarci voi? Fatemi
sapere, ma non dite niente a nessuno, mi raccomando: è una faccenda
riservata!
NOTA
L’episodio di Guido Da Verona è citato in:
Enzo Magrì, Guido Da Verona, l’ebreo fascista,
Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2005.
SITI INTERNET
Polizia postale, per segnalazione di reati informatici:
TI È PIACIUTO?
Condividilo con gli amici usando
i tasti sottostanti e soprattutto consigliandolo con Google +1 (tasto g
+1). Se consigli i miei articoli con Google +1, migliori il mio
posizionamento nel motore di ricerca: grazie in anticipo.
HAI QUALCHE OSSERVAZIONE DA FARE?
Un tuo commento sarà molto gradito.
Nessun commento:
Posta un commento
Vai su COMMENTA COME e, se non hai un Account Google o altro, seleziona NOME/URL:
- l’inserimento del nome, vero o di fantasia, è obbligatorio;
- l’inserimento dell’url (indirizzo internet) è facoltativo.
Evita per favore di selezionare ANONIMO: se tutti fanno così non si riesce a distinguere un interlocutore dall’altro.
Poi scrivi il tuo messaggio e premi PUBBLICA.