lunedì 6 maggio 2013

CARI TRUFFATORI... ovvero PHISHING









LUPIN III

di

Monkey Punch (Kazuhiko Katō)

(Hokkaidō, Giappone, 26 maggio 1937 – vivente)





Da quando faccio acquisti su Internet – e ancor più da quando ho aperto un blog – ricevo strane email, come questa:


La fattura deve essere pagato [sic] fino [sic] alla prossima settimana.

Dettagli possono essere trovati all’indirizzo:

Segue misterioso indirizzo Internet per risolvere la grave questione.


            Ora io, che ci crediate o no, debiti non ne ho: pago i miei acquisti anticipatamente e ho dato disposizioni alla mia banca perché si occupi delle mie bollette.

            È la sgrammaticatura del testo a svelare l’arcano: in qualche remota regione del globo c’è qualcuno che, stese faticosamente due frasi in italiano, va a caccia... pardon: a pesca di gonzi che abbocchino all’amo, per carpirgli i dati bancari: è il phising.

            Scrivere in una lingua che non è la propria è un’impresa carica di insidie: a volte ne escono messaggi abbastanza criptici:


            Hello, s.zanetello.

            Scarica il profilo richiesto dalla societa [sic] puo [sic] essere raggiunto a

Segue altro misterioso indirizzo Internet.


Il caso, si sa, è creativo (se non ci credete, domandate a Darwin). E così, a volte, questi messaggi truffaldini raggiungono le vette sublimi del nonsense:


            Buongiorno, s.zanetello.

            Avete una nuova notifica per il pagamento delle bollette.


Fin qui, incredibilmente, tutto bene: l’italiano fila che è una meraviglia. Ma poi:


            E [sic] possibile leggere i gelsi: [indirizzo Internet]


I gelsi?!? Non avevo mai pensato di leggere i gelsi! Dirò di più: non avevo mai pensato che si potessero leggere i gelsi!

            Ma questi sono dilettanti del phishing: guardate invece questa email:




           

Non capite il francese? Niente paura, ve la riassumo io: siccome la mia banca rifiuta di pagare le bollette, rischio che mi taglino la luce e il gas. Beh, se anche fosse vero, cara la mia banca,

fai bene a non pagare le bollette a uno (per me) sconosciuto fornitore francese!

            Più insidiosa è quest’altra email:






            Come faccio a sapere che si tratta di phishing? Perché ho letto la casella blu, come giustamente consigliato dall’ineffabile truffatore: è piena di errori!

            Ma anche fra i truffatori esistono i gentiluomini. Mi è capitato, tempo fa, di ricevere una email delle (apparentemente) Poste Italiane: in pratica mi informavano che, non avendo fatto io – loro correntista – assolutamente niente, mi premiavano con un bonus di 150 euro! Guardo meglio la schermata e leggo il logo: Poste Italiene! Proprio così, italiene, come i figli degli immigrati che non sono né carne né pesce, non potendo essere italiani.

            Quella pagina, dal momento che non era un clone dell’originale, ma una sua – sia pur minima – variazione, poteva essere considerata un falso?

            La cosa mi ricorda un fatto che coinvolse Guido Da Verona: nel gennaio 1919 una piccola casa editrice aveva pubblicato un libro, L’arte di innamorare, di un ignoto Walter Sveton, tradotto da Guido Da Verena. Non era l’unico “quasi falso”: l’editore aveva pubblicato anche Matilde Serol, Edmondo De Amici e Pietro (anziché Cesare) Lombroso (ma non era meglio L’Ombroso?). Da Verona sporse denuncia. Come si difese l’editore? Dicendo che l’idea gli era stata suggerita da un concetto di onesta [sic! Arcisic!] réclame: suscitare la curiosità del pubblico e nulla più. E aggiungendo, in pratica, che il libro faceva così schifo che era impossibile confondersi: io non sono riuscito a finirlo tutto. Ma fu condannato lo stesso: due mesi di reclusione e duecentomila lire di multa (pari a circa 290.000 euro attuali).

            Personalmente apprezzo l’idea dell’onesta réclame; ma se poi fa schifo, come faccio a cascarci?

            Per cui mi rivolgo a voi, cari truffatori: per avere successo nella vita l’intraprendenza e la creatività sono importanti, ma non bastano: bisogna anche studiare. E non solo l’informatica: anche l’italiano.

            Mi rivolgo anche a voi, persone oneste, soprattutto giovani, e in particolar modo ai miei allievi, esempi di specchiata onestà: se non volete finire a fare i truffatori, studiate. Anche l’italiano.





            P. S.

            Ieri me ne è arrivata un’altra. Dovrei averci fatto il callo, ma questa mi ha lasciato senza fiato:


Bonjour
 
Je suis Monsieur Mr jean Francois, le Directeur des comptes dans 
d'une Banque de la place. J’ai une proposition financière et confidentielle 
à vous faire. Une somme flottante de 3.950.000 dollars usd appartenant 
à un défunt client dont le nom a été identifié et noté non revendiqué dans 
nos audits et archives.
 
En tant qu'un des dirigeants principaux de la banque, je suis obligé de 
vous informer, que je suis à la recherche d'une personne avec qui je 
peux débloquer cette somme. Je vous demande donc d'accepter d'être 
le proche parent et revendiquer les fonds. En général, dans ces cas 
d'espèce les fonds sont confisqués au trésor du gouvernement en tant 
que fonds non revendiqués. Selon le gouvernement après une certaine 
période, à moins qu'ils soient revendiqués de façon pressante par un 
proche parent du défunt. Je voudrais que ces fonds vous soient 
transférés, (soit dans votre compte bancaire ou par carte de Paiement 
Électroniques ATM CARD) entant que proche parent du défunt client 
et que par la suite nous effectuons un partage équitable de 50% chacun, 
j'ai besoin de votre aide en toute honnêteté et je vous promets que vous 
ne courrez aucun risque car ma position au sein de la banque me 
permet de couvrir n'importe quel risque et de plus je serai la seule 
personne a superviser cette transaction. J'ai fait toutes les vérifications 
concernant cet arrangement pour que son exécution soit propre et de 
façon rapide. Je vous prierai de traiter cette lettre avec la plus grande 
urgence et discrétion possible.
 
Mes salutations les plus distinguées 
 
Mr jean Francois
 
               In poche parole: un alto dirigente mi comunica che nella sua 
banca ci sono quasi 4 milioni di dollari appartenuti a un cliente defunto, 
ma non si trovano eredi. Ha bisogno del mio aiuto en toute honnêteté (!): 
se mi spaccio per erede, li fa avere a me (naturalmente lui si tratterrebbe 
il 50 %).
               Cari lettori, io non me la sento; volete provarci voi? Fatemi 
sapere, ma non dite niente a nessuno, mi raccomando: è una faccenda 
riservata!




NOTA

L’episodio di Guido Da Verona è citato in:

Enzo Magrì, Guido Da Verona, l’ebreo fascista, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2005.





SITI INTERNET

Polizia postale, per segnalazione di reati informatici:







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