venerdì 31 ottobre 2014

GINO PATRONI ovvero LA VITA È UNA MALATTIA EREDITARIA – 2



La prima parte di questo post si trova qui (clic).




Riprendiamo il discorso su Gino Patroni.

A volte Patroni abbandona l’epigramma per lasciarsi andare al puro divertimento, al nonsense:  

DERIVAZIONI
Da caffè
deriva caffeina,
da Nicot
deriva nicotina,
da Morfeo
deriva la morfina,
da Guillotin
deriva ghigliottina,
da mia zia
deriva mia cugina.
(da Il foraggio di vivere, 1987)

SCARAMANZIA
Sulla strada
di Damasco
tutti
viaggiano
col casco.
(da La vita è bella e scarso l’avvenir, 1988)

Patroni è di solito poco interessato alla rima e alla metrica, e struttura di conseguenza i suoi epigrammi sul modello della poesia ermetica, con versi sciolti: è in sostanza più interessato al contenuto che alla forma. Ma in quest’ultimo tipo di composizioni il contenuto è quantomeno labile, per cui la rima, quasi sempre trascurata, diventa essenziale; diventa importante anche la metrica: SCARAMANZIA, in realtà, è costituita da due ottonari camuffati:

SCARAMANZIA
Sùl-la-strù-da-dì-Da-mà-sco
tùt-ti-viàg-gia-nó-col-càsco.

Proviamo a eliminare la rima e a rendere zoppicante la metrica, sostituendo, Damasco con Aleppo:  

SCARAMANZIA
Sulla strada
di Aleppo
tutti
viaggiano
col casco.

Visto? Non solo non funziona, ma perde anche il suo (non)senso.

Ma la scrittura di Patroni ha una dimensione che va oltre, il semplice gioco di parole, oltre il divertimento: [Patroni] si innalza ed eccelle, con un tono tutto suo, di triste arguzia, di angoscia esistenziale, di pietà umana, e di modernissima contestazione sociale. Ognuno di questi epigrammi induce il primo momento al riso, e subito dopo a meditazioni melanconiche [...]. (Mario Soldati, prefazione del libro di G. P. Un giorno da beone, 1969)
Ecco qualche esempio:

IPOTESI
Pensate un po’
che ne sarebbe stato
del futuro del mondo
se Adamo
il primo uomo
fosse nato
omosessuale.
(da La vita è bella e scarso l’avvenir, 1988)

RUGGITO
Sento
una stretta al cuore
se ipotizzo
un leone
con la «r» moscia.
(da Il foraggio di vivere, 1987)

PAURA
Sul piazzale
della segheria,
tra il legname accatastato
e il frastuono frenetico
delle seghe elettriche,
quattro vecchi alberi
stormiscono
con brividi di foglie
anche quando
non c’è vento.
(da Un giorno da beone, 1969)

Leggendo quest’ultimo epigramma non posso fare a meno di pensare a Ungaretti:

SOLDATI
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
(Giuseppe Ungaretti)

E non posso fare a meno di ipotizzare come Ungaretti l’avrebbe riscritta, se avesse potuto conoscere Patroni (e se avesse avuto il senso dell'umorismo):

SOLDATI
Si sta come
sul piazzale
della segheria
gli alberi.

Negli ultimi tempi Patroni aveva confidato un suo progetto all’amico Arrigo Petacco: «Ho deciso di fare testamento. Lascio tutto a Gianni Annelli. Già immagino i titoli: Giornalista pensionato nomina Gianni Agnelli suo erede universale. Finisco sicuramente in prima pagina.» (Gino Patroni). Una trovata paradossale, che possiamo ricollegare a un paio di suoi epigrammi:

CRONACA
«Beve
champagne
per
errore
un
manovale
disoccupato
delle
Ferrovie.»
(da Ed è subito pera, 1959)

TESTAMENTO
Ricchisimo
giovanotto
napoletano
morto
per incidente stradale
lascia tutto
a uno zio d’America.
(da La vita è bella e scarso l’avvenir, 1988)

Giornalista pensionato nomina Gianni Agnelli suo erede universale: quel titolo sarebbe stato il suo ultimo epigramma. Ma non fece in tempo: il 6 gennaio 1992 i vigili del fuoco, chiamati dai vicini che avevano sentito dei lamenti, sfondano la porta del suo appartamento e lo trovano steso a terra, contuso e in gravi condizioni; viene trasportato in ospedale, dove muore il giorno dopo.
Forse, sulla tomba, avrebbe voluto questo epitaffio:

MICA MALE,
CARO MORTALE
Se
la vita è sogno
la morte
è risveglio.
(da Non c’è amore senza pene, raccolta inedita)


LETTURE CONSIGLIATE

Tutti i libri di Gino Patroni sono, ahimè, fuori commercio. Il meglio di Gino Patroni è agevolmente reperibile nel mercato antiquario, per gli altri libri ci vuole un po’ di pazienza e di fortuna.
– Gino Patroni, Il meglio di Gino Patroni – Epigrammi editi e inediti, prose, memorie di vita, Milano, Longanesi & C., 1994.
Imperdibile antologia, comprende tutti gli epigrammi precedenti a Il foraggio di vivere, oltre a molti epigrammi inediti e una scelta di altri scritti.
In alternativa consiglio questa antologia:
– Gino Patroni, La vita è una malattia ereditaria (1992).
Altre raccolte di epigrammi:
– Gino Patroni, Il foraggio di vivere (1987).
– Gino Patroni, La vita è bella e scarso l’avvenir (1988).
Siete ossessionati dai “Promessi Sposi”? Ecco pane per i vostri denti:
– Gino Patroni, Una lacrima sul Griso – “I Promessi sposi” contestati, De Carlo Editore, 1973.



SITI INTERNET

http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/08/scomparsa_Gino_Patroni_co_0_9201086717.shtml 

Necrologio del Corriere della Sera, 8 gennaio 1992. 

http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=GINO_PATRONI 
Pagina dedicata a Gino Patroni.

 http://www.drzap.it/O_Patroni.htm 
Scelta di aforismi di Gino Patroni.


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