TUTTI GLI AVVERBI DI CETTO LA
QUALUNQUE
Piuttostamente:
tua madre che ha, è disturbata?
Sai, mi è mancata tanto la
famiglia. Era così forte la mancanza che infattamente in questi anni me
ne sono fatta un’altra.
Comunquemente
lei non si chiama “Questa”, si chiama “Cosa”. Apropositamente: Carmen,
ti presento Cosa; Cosa, ti presento Carmen.
Sono donne bellissime: quasimente
vergini.
Mai stato meglio, sai? Come un
cruciverba: orizzontale e verticale... ma soprattuttamente orizzontale.
Cetto La Qualunque: – E qui? E
qui sai che c’era? Solo pietre vecchie: tombe, anfore, elmi, scudi, pezzi di
colonne; insommamente: macerie. Io l’ho bonificato: è tutta roba mia.
Pino lo Straniero: – Tutta
roba tua.
Cetto La Qualunque: – Senzadubbiamente.
Vinceremo, basta un po’
d’impegno, soprattuttamente dando buste farcite; ma andiamo a comprarle.
Carmen, lo sai che ti voglio
bene. Infattamente per questo te lo dico: non sono cazzi tuoi.
E come se non bastasse, infinemente
mi cadi su una ragazza senza minne, piatta: dove ho sbagliato?
Io e te ci prendiamo un po’ di
svago, parliamo, riflettiamo parecchiamente.
Cetto La Qualunque: – Infattamente,
Pino: è meglio non affezionarsi, mai!
Pino lo Straniero: – Hai
ragione, Cetto. Apropositamente, ti volevo dire una cosa...
Piuttostamente,
dov’è Melo?
Peresempiamente:
lo vedi questo orologio?
Giornalista donna: – Ma non ci
ha ancora detto chi ha intenzione di candidare: non saranno i soliti
professionisti della politica?
Cetto La Qualunque: – Nienteaffattamente:
sono volti nuovi e immacolati. Infattamente, non ve lo volevo fare
vedere, ma ho qui per voi la prima bozza di lista che voglio proporre propostatamente:
il mio dream team, e cioè: Melo La Qualunque (‘o pupo), Salvo La Qualunque,
Rosario La Qualunque, Pino lo Straniero, acquisito La Qualunque.
Pino lo Straniero: – Grazie, grazie!
Cetto La Qualunque: – Poimente:
Rocco La Qualunque.
Signorina, nella mia visione
politica, spessatamente all’avanguardia, non sono le donne che devono entrare
in politica, ma è la politica che deve entrare dentro le donne.
La società civile? Bravo, una
bella idea, la prima cosa bella e giusta che mi son sentito dire. La società
civile, appuntamente! Ora me lo scrivo.
Tostamente, di
dov’è di preciso questo Jerry?
Jerry Salerno: – Lei le vuole
vincere queste elezioni?
Cetto La Qualunque: – Senzadubbiamente.
Jerry Salerno: (a Cetto La
Qualunque, che non accetta il suggerimento di pagare le tasse) – Va bene. Però
almeno... la cultura, me raccumandi!
Cetto La Qualunque: – Che
cosa?
Jerry Salerno: – La cultura!
Cetto La Qualunque: – Ma almenamente
è gratis?
Jerry Salerno: – Senzadubbiamente.
Jerry Salerno: – La Qualunque,
siamo in una chiesa: un po’ di buona creanza!
Cetto La Qualunque: – Affettivamente
[= Effettivamente] è vero. Prete: sto telefonando! Se per cortesia abbassa
un po’ il volume... Un po’ di creanza, ma veramente!
Quindamente:
votatemi, e io ricostruirò la chiesa... e licenziamo un padrino [?]... Mi dispiacemente...
A mia moglie hanno detto un
sacco di minchiate. Tralaltramente che secondo loro le anfore della
pizzeria sono trafugate.
Viva Pino, viva Svetlana e
viva l’amore! Cari Pino e Svetlana, questo è il secondo giorno più bello della
vostra vita; il primo giorno sarà quando voterete Cetto La Qualunque!
(Acclamazioni) Comunquemente! Comunquemente e tralatramente!
Oggimente è il
matrimonio di Pino, va’, facciamo uno strappo alle regole!
Folla: – Cetto! Cetto!
Cetto La Qualunque: – Qualunquemente!
Folla: – Cetto! Cetto! Cetto!
Cetto La Qualunque: – Cari,
cari amici elettori, e sdraiabilmente amiche elettrici di Marina di
Sopra, mi è stato chiesto se vengo eletto, cosa intendo fare per i poveri e i
bisognosi: ‘na beata minchia! (Applausi) È ora di finirla: ‘sta cosa dei
bisognosi è una mania. Poi sono bisognoso anch’io di voi. Affettivamente [=
Effettivamente] mi servono più dell’ossigeno. [...]
Io amo lo scontro, ma soprattuttamente
non amo i pacifisti nella persona di De Santis, il nostro Giovanni De Santis
della lista civica [...].
Signori, si sono sollevati addiritturamente
dubbi sulla mie prestazioni sessuali [...].
Signori, si sono sollevati addiritturamente
dubbi quando ho proposto propostatamente di affidare a Pino lo Straniero
il ruolo di Primario nel reparto di Cardiochirurgia all’ospedale.
Qualunquemente e
sempremente, se sarò eletto farò assumere sei, sette, ottomila
forestali: metteremo, e l’ho detto e l’ho proposto, un forestale per ogni
albero, applauso!
È tutto gratis! È tutto
gratis! Grassamente! (= Gratissamente) Non costa niente. È tutto offerto
da Cetto La Qualunque!
E poi, come principio cardine,
De Santis, spessatamente: fatti i cazzi tuoi!
Signori, porteremo barche di
pilu, navi cariche di pilu, insommamente: fortissimamente pilu!
Cetto La Qualunque: – Tu cosa
mi hai detto sul giorno prima delle elezioni?
Jerry Salerno: – Cosa ti ho
detto? Ti ho detto che... c’è la pausa di riflessione.
Cetto La Qualunque: – Appuntamente:
io da oggi a domenica rifletto, ma rifletto di brutto, a gruppi...
Cetto La Qualunque: – Senzadubbiamente,
è una bella giornata.
Votate Cetto La Qualunque eh! Qualunquemente!
Cetto La Qualunque: – [...] E alloramente una promessa: se
l’ospedale è pieno di topi, io porterò i gatti. E questa è una promessa, promessamente!
Votate Cetto La Qualunque. E state bene.
Scusate, niente di grave: era
un’immigrata clandestina. Daltrocantamente qui da noi manca lavoro per
gli italiani e non è che possiamo ospitare tutti, va’!
Jerry Salerno: – E poi io e te
abbiamo diverse cose in comune, t’è capì?
Cetto La Qualunque: –Infattamente.
Il nostro grande uomo ah, non finirò mai di ringraziarti.
Jerry Salerno: – Anch’io,
anch’io.
Cetto La Qualunque: – Vabbe’,
ci vediamo presto, eh. Ciao
Jerry, ciao... A- apropositamente, ma... alla fine, hai capito
come si chiama la bambina?
Cari amici, cari amici e care,
troppo care assessoresse, io sono qui perché non mi ho [sic] votato solo io, mi
ha votato puramente la gente. Signori, abbiamo fatto tanto per questa
gente, per questa terra, è evidente. E tanto ancora potremo fare. Signori, infattamente,
realizzeremo il sogno, signori: costruiremo il ponte! [...] E se il ponte non basta faremo anche il
tunnel, perché un buco mette sempre allegria, qualunquemente!
ANTONIO ALBANESE
(Olginate, 10 ottobre
1964)
(da Film TV,
anno XIX n. 3, 23-28 gennaio 2011)
Cosa fare, se si vuol migliorare
la propria capacità espressiva? Le soluzioni sono tre:
1 – leggere;
2 – leggere;
3 – leggere.
Ma molti di leggere non hanno
proprio il tempo, perché hanno di peggio da fare. Come risolvere il problema?
Infilando scorciatoie, cercando di darsi un tono con qualche trucchetto. Qui la
gente si divide in tre tipologie:
a – Il mediocre
Il mediocre è sprovveduto: opera
in maniera elementare, per
– infarcitura (cerca di
bilanciare le poche idee con tante parole: non dice mai sì, ma assolutamente
sì o, quando è stanco, solo assolutamente) e
– allungamento (a corto di idee,
allunga le parole: si sobbarca un piuttosto che anziché una semplice o),
orecchiando i vezzi dei
giornalisti, degli uomini di spettacolo e dei politici.
Sfogo personale
È necessario sottolineare che
l’uso che si tende a fare negli ultimi tempi del piuttosto che al posto
di o (cioè con funzione disgiuntiva anziché comparativa) è sbagliato e,
addirittura, fuorviante?
– Se dico Dopo pranzo mangio
una mela o una pera, significa che mi è indifferente scegliere l’una o
l’altra.
– Se dico Dopo pranzo mangio
una mela piuttosto che [= anziché] una pera, significa che preferisco la
mela alla pera.
– Se dico Dopo pranzo mangio
una mela, piuttosto che una pera, piuttosto che una pesca, dico uno
sproposito, perché il piuttosto che ammette due soli termini di
confronto, non di più.
La perversione arriva al punto di
usare il piuttosto che al posto della e (cioè con funzione
copulativa) – o di oltre che – : Al mercato trovo mele, piuttosto che
pere, piuttosto che pesche, per dire Al mercato trovo mele, pere e
pesche (rendendo la frase piuttosto lunga ma, nelle intenzioni dello
sciagurato parlante, di tono più elevato).
Una coppia di (s)parlanti di
questo tipo (+ il prete connivente) sogna, ne sono certo, un matrimonio così:
PRIMA FORMA
Sacerdote:Tizia Caia Sempronia
e Tal Dei Tali, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà piuttosto
che consapevoli del significato della vostra decisione?
Sposi: Assolutamente
sì!
Sacerdote: Siete disposti,
seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi piuttosto che a onorarvi l’un
l’altro per tutta la vita?
Sposi: Assolutamente
sì!
Siete disposti ad accogliere
con amore i figli che Dio vorrà donarvi piuttosto che a educarli secondo
la legge di Cristo piuttosto che della sua Chiesa?
Sposi: Assolutamente
sì!
(Assolutamente sì è quello
che dice la sposa; lo sposo si limita, di solito, all’assolutamente.)
o così:
SECONDA FORMA
Compiuto il cammino del
fidanzamento, illuminati dallo Spirito Santo piuttosto che accompagnati
dalla comunità cristiana, siamo venuti in piena libertà nella casa del Padre
perché il nostro amore riceva il sigillo di consacrazione. Consapevoli della
nostra decisione, siamo disposti, con la grazia di Dio, ad amarci piuttosto
che sostenerci l’un l’altro per tutti i giorni della vita. Ci impegniamo ad
accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarci piuttosto che a
educarli secondo la Parola di Cristo piuttosto che l’insegnamento della
Chiesa. Chiediamo a voi, fratelli piuttosto che sorelle, di pregare con
noi piuttosto che per noi perché la nostra famiglia diffonda nel mondo
luce, piuttosto che pace, piuttosto che gioia.
b – Il talento
Il talento è furbo: non copia le
mode linguistiche del momento: ha uno stile suo, immediatamente riconoscibile.
Opera pescando parole ed espressioni leggermente desuete per uscire, a buon mercato,
dalla banalità:
– non dirà gioco, ma giuoco;
– non dirà dove (o quando),
ma ove.
– non dirà Posso? ma Mi
consenta.
Non parla l’insipida neolingua
televisiva, no: L’insipida neolingua televisiva l’ha imposta a tutti, tranne
che a sé stesso. (Leonardo Tondelli, l’Unità, 31 gennaio 2011)
c – Il genio
Il genio è creativo: non copia,
inventa; non crea solo uno stile, crea anche le parole. E il genio dei geni è
Cetto La Qualunque, il personaggio creato da Antonio Albanese: un camorrista
che si dà alla politica per salvaguardare i propri interessi, un uomo arido,
cinico, ignorante e volgare. La sua sapienza argomentativa si riduce a ‘Na
beata minchia! e ‘Ntu culu!, ma si rende conto che non può bastare.
Ed ecco che allora si inventa la cultura linguistica che non ha mai avuto,
creando parole geneticamente modificate, nuove famiglie di avverbi. È un
modo di esprimersi molto meridionale. Rappresenta il bisogno di dilatare e
inventare parole nuove per darsi uno spessore culturale. (Antonio Albanese,
intervistato da Adriana Marmiroli, Film TV, anno XIX n. 3, 23-28 gennaio
2011)
Parentesi
onomaturgico-etimologica
Un modo per fare avverbi, se ci
ponete mente – letteralmente – è quello di aggiungere il suffisso mente
(ablativo del latino mens, mentis = mente) a un aggettivo qualificativo.
Alcuni esempi in latino:
serena mente =
con mente, disposizione d’animo dolce,
devota mente =
con mente, disposizione d’animo devota,
dulci mente = con mente, disposizione d’animo
dolce.
Ma Cetto La Qualunque va oltre:
come in matematica il campo numerico si è progressivamente allargato
– dai numeri positivi → ai numeri razionali (positivi +
negativi),
– dai razionali → a quelli irrazionali (con un
numero infinito di decimali, esprimibili sono come frazioni di numeri interi,
es.: 10/3 = 3,333...) e
– dagli irrazionali ai
trascendenti (non esprimibili nemmeno con una frazione, es.: π),
La Qualunque allarga il campo dei
termini da cui si origina un avverbio, usando
– invece degli aggettivi
qualificativi, gli aggettivi indefiniti:
qualunque → qualunquemente
– invece degli aggettivi, i
sostantivi:
promessa → promessamente
i verbi:
mi dispiace → midispiacemente
le preposizioni + sostantivo:
per esempio → peresempiamente
senza dubbio → senzadubbiamente
tra l’altro → tralatramente
e infine – udite udite! –
– gli avverbi stessi:
almeno → almenamente
infatti →
infattamente
infine → infinemente
insomma → insommamente
piuttosto → piuttostamente
poi → poimente
sempre →
sempremente
soprattutto → soprattuttamente
Avverbi2 (non è una nota:
vuol dire avverbi al quadrato): non avete le vertigini? Perché in questi ultimi
casi La Qualunque attinge le vette del trascendente, dell’ineffabile.
Certo, uno non può rimanere
sempre a questi livelli, ventiquattr’ore su ventiquattro: ogni tanto anche
Omero sonnecchia... e perfino Cetto La Qualunque. Succede così che, qualche
volta, gli scappi un avverbio regolare, di quelli banali usati da tutti: gli
amici, barbaramente e ingiustamente definiti latitanti.
Ma succede solo qualche volta: qualchevoltamente,
potremmo dire. E anche un avverbio esistente può essere usato in modo creativo:
Cari amici, cari amici e care, troppo care assessoresse, io sono qui perché non
mi ho [sic] votato solo io, mi ha votato puramente la gente.
Ma di una cosa state certi: che,
quando ci parla, Cetto la Qualunque mente. Comunquemente e sempremente.
LETTURE CONSIGLIATE
Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, Piuttosto che. Le
cose da non dire, gli errori da non fare, Milano, Sperling & Kupfer,
2013.
300 “tossine grammaticali da
evitare. Qui l’intervista agli autori di Silvana Mazzocchi per La Repubblica.
SITI INTERNET
Sito ufficiale di Antonio
Albanese.
Sito ufficiale di Cetto La Qualunque.
Se amate i film, al cinema e in
televisione, Film Tv è il sito internet e la rivista cartacea che
fa per voi.
Articoli della Treccani e dell’Accademia della
Crusca sull’uso errato di “piuttosto che”.
TI È PIACIUTO?
Condividilo con gli amici usando
i tasti sottostanti e soprattutto consigliandolo con Google +1 (tasto g
+1). Se consigli i miei articoli con Google +1, migliori il mio
posizionamento nel motore di ricerca: grazie in anticipo.
HAI QUALCHE OSSERVAZIONE DA FARE?
Un tuo commento sarà molto gradito.